Il Decreto Salva Casa si ferma all’improvviso in un passaggio e non ce lo aspettavamo. Andiamo a vedere da vicino cosa è accaduto.
Questo decreto è stato un intervento davvero molto importante per sostenere le famiglie che avevano bisogno di sistemare la loro proprietà.
Sono stati fermati i permessi per le vetrate panoramiche e le pergotende con grandi novità dal punto di vista della destinazione d’uso e della conformità. Non servirà più fare domanda, ma basterà rispettare determinate condizioni pena una pesante multa. Si tratta di significativi cambiamenti e modifiche al Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari per quanto riguarda la materia dell’edilizia.
Alcune procedure sono state semplificate in maniera precisa con l’agevolazione a proprietari di immobili di riuscire a salvare i loro lavori. Un modo dunque per velocizzare il processo e lasciare indietro i problemi burocratici che di fatto avevano rallentato molti processi in passato.
Tutte le modifiche sono state approvate dal Governo e presenti nel DPR 6 giugno 2001 n.380 noto come Testo Unico per l’Edilizia che dice anche altre cose molto interessanti. Andiamo avanti nella spiegazione.
Decreto Salva Casa, cosa cambia?
Il Decreto Salva Casa si è dunque soffermato su questa categoria che non prevede più la necessità, come accaduto fino a questi giorni, di andare a richiedere dei permessi specifici con lunghe pratiche burocratiche da portare avanti.
Al centro ci sono queste strutture di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che possono diventare molto utili soprattutto in questo periodo dell’anno. Le strutture in questione potranno essere addossate agli immobili a condizione che non vadano a creare spazi chiusi stabilmente e non portino a una variazione dei volumi e della superficie della proprietà rispetto al palazzo.
Va specificato inoltre che il mutamento della destinazione d’uso di una singola unità immobiliare senza opere è sempre consentita con la possibilità di rispettare le norme del settore. Per quelli che sono gli interventi realizzati entro il 24 maggio scorso sono previste delle tolleranze che portano a non costituire una violazione edilizia.
Inoltre è stata introdotta una nuova procedura per accertarsi della conformità in caso di interventi realizzati in grande difficoltà. Così si può sanare ogni difformità con un risultato che di fatto sarà in favore delle persone e non del Governo. Un passo dello Stato per garantire anche la mobilità del lavoro e una rotazione sempre più importante dell’economia.