Arriva da una Bologna una storia che dovrebbe far riflettere a lungo, una donna, senza fissa dimora, ha partorito in strada rifiutando le cure.
La donna e la neonata sono state poi ricoverate all’ospedale Maggiore nella città emiliana per cercare di dare loro la sicurezza di cure adatte al caso.
La nascita è avvenuta in via Jacopo Barozzi, non lontano da quello che è il piazzale a est della stazione centrale. Una persona rimasta anonima ha chiamato il 118 per cercare di soccorrere la mamma e la bambina. Cittadina marocchina di trent’anni è nota agli operatori di strada e in carico al Servizio Sociale di tutela dei minori per un altro caso di gravidanza precedente e anche per dei problemi legati alla tossicodipendenza come riporta BolognaToday.it.
Il Comune ha specificato: “Nei giorni scorsi si è tentato di mettere in rete una serie di oggetti utili per un intervento a sostegno della donna che però fino alla sera dell’11 giugno ha rifiutato ogni tipo di intervento, affermando di non avere una gravidanza in corso e rifiutando la possibilità di essere accompagnata in ospedale“.
Una storia paradossale che ha fatto parlare a lungo di tematiche legate a persone che vivono in strada.
Mamma e figlia ora all’ospedale
Come già accennato, per fortuna ora mamma e figlia sono state ricoverate all’ospedale con le loro condizioni che non destano particolari preoccupazioni agli agenti sanitari.
Questi hanno provveduto a tagliare il cordone ombelicale che la bimba aveva ancora attaccato al momento dell’arrivo nel nosocomio. La piccolina è ora ricoverata in Neonatologia, mentre la 30enne in reparto. Sono presenti gli operatori da Palazzo D’Accursio.
Di questi hanno parlato da Palazzo D’Accursio dove leggiamo che “hanno preso in carico la situazione. In ospedale sono state messe in campo tutte le azioni per tutelare la salute della bambina e anche della donna che è attenzionata per una presa incarico sia sanitaria che sociale”.
Una storia che sembra incredibile nel 2024 ed eppure accaduta realmente in una città importante come Bologna. La speranza è che ora la donna e la bimba possano avere un po’ di pace e che si possa trovare un rimedio per la mamma, cercando di darle la possibilità di acquisire una sua autonomia a cospetto delle difficoltà che la vita le ha messo di fronte.
La notizia ha fatto il giro del mondo, commentata anche in molti paesi al di fuori dal nostro.