A Parma si è fatto un po’ di rumore nelle ultime ore, perché la società ha deciso di non riprendere Gennaro Tutino lasciandolo definitivamente a Cosenza.
L’attaccante, cresciuto nel vivaio del Napoli, aveva fatto molto bene e per lui i lupi hanno fatto uno sforzo economico davvero importante.
Nel comunicato ufficiale dei ducali si legge: “Il Parma comunica che il Cosenza ha esercitato il diritto di opzione per il riscatto del calciatore Gennaro Tutino. Il nostro club augura al ragazzo le migliori fortune per il prosieguo della carriera nel Cosenza che giocherà la prossima stagione in Serie B e che sia piena di soddisfazioni per lui”.
Ricordiamo che i gialloblù sono tornati in Serie A, tre anni dopo l’ultima volta, e che anche Tutino aveva per un attimo accarezzato l’idea di giocare nella massima categoria italiana. Anche se c’è da dire che il calciatore è molto legato al club calabrese dove è riuscito a esplodere, dimostrando di essere un vero attaccante determinante per il suo club.
Vedremo se il prossimo anno avrà la possibilità di ripetersi e se riuscirà a guadagnarsi, stavolta sul campo, la Serie A. A Cosenza non aspettano altro.
Tutino rimane a Cosenza?
E se quello tra Gennaro Tutino e il Cosenza sembrava dunque un amore senza fine, c’ha pensato il suo agente a dare un cambio di rotta alla situazione.
Mario Giuffredi è stato intervistato da TuttoMercatoWeb.com e ha specificato: “Gennaro è molto legato alla piazza di Cosenza, è sempre stato bene perché la gente gli vuole bene e lo ha fatto sentire molto importante. Sarà sempre riconoscente a quello che Cosenza gli ha dato però, come in ogni cosa della vita, c’è un inizio e una fine”.
E aggiunge: “Gli obiettivi di Tutino non coincidono con quelli del Cosenza. Lui vuole giocare in Serie A o almeno lottare in una squadra di B che possa stravincere il campionato. Penso che il Cosenza non possa farlo. Il suo ciclo è finito con la passata stagione”.
C’è poi un po’ di dispiacere per come sono andate le cose con il Presidente Guarascio: “Mi ha fatto rimanere senza parole il suo comportamento. Non si è degnato di fare nemmeno una telefonata al ragazzo per dirgli che le sue intenzioni erano quelle di riscattarlo. Da quando faccio questo lavoro non mi è mai capitata una società che vuole riscattare un calciatore e non effettua nemmeno una chiamata”.