Passi in avanti per la medicina a Modena con un’innovazione molto interessante dal punto di vista della ricerca tumorale. Ma cosa è accaduto?
La Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero puntano moltissimo nella ricerca con una donazione davvero importante dedicata a un sistema automatizzato legato ai microscopi.
Il tutto è stato lanciato dal gruppo di Terapie Cellulari presso i laboratori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena e Unimore. L’attenzione è tutta legata alla ricerca sui tumori con coinvolgimento diretto della politica e delle istituzioni che hanno dato un contributo decisivo sotto ogni punto di vista sia economico che propriamente logistico.
Così il quarto piano del Centro Oncologico Modenese si arricchisce di nuove tecnologie atte a supportare proprio la ricerca scientifica. Già prima di questo momento l’azienda era riconosciuta come eccellenze per quella che è la diagnostica molecolare onco-ematologica.
Il Professore Massimo Dominici, Docente di Unimore e Direttore di Oncologia, è alla guida del Laboratorio di Terapie Cellulari ormai da tempo ed è impegnato con grande attenzione nella ricerca di terapie cellulari e geniche per andare a sconfiggere tumori solidi. Avrà così a disposizione un mezzo ulteriore per cercare di raggiungere quello che sarebbe un risultato storico.
Con grande soddisfazione dunque possiamo notare come l’Emilia Romagna continui a essere punto nevralgico delle tecnologie mediche, cercando di soddisfare il più possibile le esigenze dei pazienti.
Al centro di questo progetto troviamo la Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero che è stata costituita il 1° luglio del 2019 su iniziativa di Banco BPM S.p.A. con l’obiettivo di andare a promuovere e sostenere quelle che sono le iniziative di assistenza oltre beneficenza e cultura.
La Fondazione stessa sta lavorando a sostegno della ricerca scientifica con l’obiettivo di raggiungere risultati importanti per la salute dei pazienti non solo dell’Emilia, ma di tutta Italia, diventando centro nevralgico in questo campo a livello nazionale.
Il Rettore dell’Unimore, Carlo Adolfo Porro, ha specificato: “Il nostro Ateneo ancora una volta si dimostra un punto di riferimento regionale e nazionale per la Ricerca. Per poter mantenere livelli di eccellenza servono spazi per la ricerca e strumentazioni sempre più avanzate, sono quindi grato per la sensibilità e la generosità della Fondazione. Quando all’Accademia si affiancano Enti, Associazioni e Aziende Private, si possono fare grandi cose per il bene dei nostri ricercatori e del sistema Ateneo Territorio”.
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