Emilia Romagna, Bonaccini e l’autonomia differenziata: “Un atto vuoto”

Si esprime il Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, sull’autonomia differenziata e ci va giù pesante. L’autonomia differenziata: “Un atto vuoto” e ancora “Frammenta l’istruzione nazionale”. E’ un affondo pesante questo alla maggioranza del Governo per tutelare gli interessi dei propri cittadini.

Che l’autonomia differenziata proposta dal Governo Meloni e architettata dalla Lega con il Ministro Calderoli, fosse una legge che spacca l’Italia, lo abbiamo ampiamenti ascoltato nei dibattiti televisivi, nelle radio e durante la campagna elettorale per le elezioni Europee. Che, però, la legge spaccasse l’Italia già prima della sua approvazione, finendo quasi quasi per spaccare la stessa maggioranza che l’ha proposta nessuno lo avrebbe mai potuto preventivare.

Ad andarci giù pesante in queste ore è proprio Stefano Bonaccini, Presidente dell’Emilia Romagna. Il politico del Partito Democratico forte di una grande affermazione elettorale alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, neo eletto Parlamentare europeo, dice la sua sull’Autonomia Differenziata. Non che fino a questo momento non lo avesse fatto ma, oggi, BOnaccini ci va giù veramente pesante cercando di spiegare ancor più nel merito perché anche le Regioni del Nord si stanno ribellando, perché anche Confindustria è preoccupata per il futuro del Paese e perché questa sia una legge dannosa e vuota.

Emilia Romagna, affondo di Bonaccini sull’Autonomia Differenziata

In molti tra cui, ovviamente, lo stesso Bonaccini, sono preoccupati rispetto ai Livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti Lep, senza i quali ci sarebbero cittadini di serie A e di serie B solo perché nati in una regione piuttosto chein un’altra. L’unità d’Italia, insomma, tesa a garantire uguali opportunità e servizi essenziali alla propria popolazione viene seriamente compromessa dalla legge proposta da Calderoli.

Il Presidente dell’Emilia spiega come la legge, infatti, vada a compromettere e frammentare l’istruzione nazionale e i principi fondamentali del diritto alla salute e sia un documento vuoto. Per il Presidente del Pd, neo eletto Parlamentare Europeo, insomma, questa legge proposta sull’Autonomia Differenziata, sarebbe solo “lo scalpo politico che la premier Meloni ha concesso alla Lega e a Salvini in cambio del via libera al premierato, un’altra riforma sbagliata e dannosa”.

A dare man forte a Bonaccini, come a tutti gli altri oppositori di questa riforma, c’è anche la Chiesa. Proprio sull’autonomia differenziata, infatti, come sottolinea Matteo Maria Zuppi, vescovo di Bologna a capo della Cei, la Chiesa ha fatto un documento ufficiale che, però, la politica o meglio la maggioranza di Governo non ha preso sul serio. Sull’autonomia differenziata lo stesso Bonaccini, poi, ricorda come l’Emilia Romagna fosse tra le promotrici di una simile riforma.

Quello che cambia, però, è la sostanza, il Presidente della Regione, infatti, spiega come la loro proposta, sotto il Governo Gentiloni, fosse una soluzione condivisa e definita insieme a tutte le parti sociali. Dalla condivisione delle parti presenti nel Patto per il Lavoro e con il Consiglio Regionale che intendeva gestire solo specifiche funzioni senza nemmeno chiedere soldi allo Stato, si passa secondo Bonaccini a quella che, oggi, è una riforma spacca Italia, vuota e che servirà solo ad aumentare le diseguaglianze.