È lui il protagonista di tutte le nostre estati: ne consumiamo davvero in quantità industriale…e non stiamo parlando del gelato.
L’anguria è il frutto più “mangiato” dell’estate tanto che, in alcuni casi, arriva anche a sostituire il pasto vero e proprio. Ricco di acqua, lo mangiamo proprio perché difficilmente ci saziamo o ci riempiamo ma una cosa è certa: come ci disseta lui, non lo fa nessuno.
Ma la domanda che, di solito ci poniamo, è: ma quante fette possiamo mangiarne? Come qualsiasi altro alimento, è sempre bene non abusarne. Ma vediamo nel dettaglio.
In estate, mangi solo quello
L’estate ormai alle porte, anche se non in tutte le regioni d’Italia. Ma, vuoi o non vuoi, tutto ciò che le riguarda sta arrivando, a partire dalle nostre tavole. Sì, perché è proprio lì che ci sbizzarriamo di tutto e di più e riusciamo a vedere come la stragrande varietà di colori e sapori della nostra cucina mediterranea, in estate, arriva al suo massimo apice.
Ma è lei la regina: l’anguria, il frutto per eccellenza, composto dal 90% di acqua. È un alimento ricco di proprietà benefiche, necessarie quanto utili per l’organismo stesso. Drena i liquidi in eccesso, ci depura e ci fa sentire sazi senza dover aggiungere altro. Ed è proprio qui che arriva la domanda: ma è sempre bene mangiarne di anguria? In che quantità?
Lo dicevamo all’inizio: l’anguria (o cocomero a polpa rossa) è composto dal 90% di acqua, è ricco di zucchero, specie il fruttosio, di vitamine A, B e C e di potassio. Quest’ultimo, ci aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso presenti nel nostro organismo. Mangiare anguria, dagli ultimi studi fatti, aiuta anche a migliorare la funzione erettile.
L’anguria: quanto ne possiamo mangiare?
Lo mangiamo, di solito, fra i mesi di maggio e settembre, in quello che è canonicamente il periodo estivo. È un frutto, lo ripetiamo ancora una volta, che ci disseta e che contiene davvero pochissime calorie (solo 16 kcal per 100 grammi). Dall’altro lato contiene poche fibre (0,2 grammi) e poche proteine (0.4 grammi), ma è ricco di sali minerali, tra cui il magnesio, il potassio e il fosforo.
Aiuta a depurarsi sì, ma anche a combattere la stanchezza, tipica del periodo estivo quando, il troppo calore ed il sudore, ci fanno perdere tanti sali minerali. Il cocomero può essere consumato tutti i giorni ma, siccome è ricco di zuccheri, è bene non esagerare con le dosi: una porzione ideale si aggira sui 150-200 grammi al giorno, da mangiare come spuntino o dopo pranzo.
Dobbiamo, però, fare attenzione ad alcune cose. Il cocomero è sconsigliato in pazienti che soffrono di emicrania e in persone affette da diabete, data proprio l’elevata percentuale di zuccheri.