È il periodo della compilazione dei modelli 730. C’è chi riesce a farlo autonomamente e chi, invece, si rivolge ai Caf.
Ma siamo sempre certi di riuscire nell’intento quanto nella giusta modalità di compilazione? O nonostante tutto, commettiamo degli errori che, forse, sarebbe meglio non commettere? Vediamo insieme di cosa si tratta.
Una cosa su tutte riguarda le spese mediche. Gli errori che si fanno in quel settore sono, forse, quelli più comuni e che non ci accorgiamo di fare. Cerchiamo di capire il perché.
La compilazione del modello 730 è, forse, una delle più difficili da fare per il semplice cittadino. Se si è pratici o, comunque, si è addentro nella materia, parlare o scrivere di spese economiche e non solo non dovrebbe essere un problema…ma per chi non lo è, l’affare si fa difficile. Cosa è davvero necessario scrivere? Cosa possiamo, poi, dopo gettare via?
Tante domande alle quali è necessario dare delle risposte, sia per imparare quanto anche per evitare di incorrere in errori che, poi, non potranno più esser cambiati e corretti. Un’attenzione particolare deve essere posta sulle spese detraibili, una su tutte quelle mediche. Abbiamo sempre saputo (e anche imparato) che tutti gli scontrini, specie quelli della farmacia, dovevano essere sempre tutti celermente conservati.
Ora questa regola non vale più, non è più obbligatorio conservarli. Perché? L’esborso per le prestazioni sanitarie viene direttamente registrato nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Se da un lato c’è chi dice che possiamo buttarli via, dall’altro lato gli esperti invece consigliano ancora di conservarli “perché tornano utili in caso di discrepanza con le cifre presenti nel cassetto fiscale e quelle effettivamente sostenute” – spiegano.
Oggi, i 730 arrivano già precompilati e sarà cura del singolo esercente (facendosi aiutare o meno) all’accettazione di così come sono o attuare delle modifiche. Vanno inserite anche le spese detraibili e deducibili sostenute nell’anno d’imposta per sé o per i propri familiari a carico e, nel 2024, si inseriscono quelle dell’anno 2023.
Per quel che riguarda le spese mediche, di qualunque tipo esse siano (generiche, specialistiche, chirurgiche, farmaceutiche) danno al cittadino il diritto alla detrazione d’imposta del 19% sull’importo che supera la franchigia di 129,11 euro. Lo scontrino fiscale parlante è così diventato essenziale per la detrazione fiscale delle spese sanitarie.
Ma ora, ogni volta in cui viene erogato un farmaco o viene effettuata una prestazione sanitaria, il costo sostenuto viene contabilizzato in automatico nel proprio “cassetto fiscale” dell’Agenzia delle Entrate, facendoci arrivare così alla conclusione possibile che lo scontrino può essere anche gettato via…anche se, come consigliano gli eseprti, lo ripetiamo, è sempre meglio di no.
Un'idea da parte del Comune di realizzare un polo scolastico in un'area considerata pericolosa e…
Oggi, giovedì 26 settembre, era il giorno dell'interrogatorio di convalida del fermo di Chiara Petrolini,…
La peste suina continua a imperversare in tutte le regioni d'Italia, tanto da aver già…
Le visite si trasformavano in un vero incubo per le pazienti. Così sono scattate le…
Dovrebbe essere arrivato a conclusione l'iter per la presentazione del piano che salverà dal crollo…
La Prosciutteria apre una nuova sede e sceglie Piazza Cavour di Rimini per promuovere la…