E’ ufficiale ora, dopo il discorso in aula, per Stefano Bonaccini. Presidente della Regione Emilia-Romagna, manca solo la firma. Il suo discorso in aula è stato chiaro, appassionato, non ha lasciato dubbi ad interpretazioni.
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, viene da un grande successo elettorale, quello ottenuto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. In quella occasione, nelle elezioni del 14 giugno, il voto degli elettori è di quello che non può lasciare dubbi né tantomeno concedersi ad interpretazioni. Per il Parlamento Europe, infatti, la modalità di voto è quella classica, decisa, si barra il simbolo e poi si scrive il nome del candidato al quale si vuole dare la propria preferenza.
In queste condizioni è, più che ovvio, che chiunque sia andato a votare scrivendo il nome di Bonaccini sulla scheda elettorale, ha manifestato una chiara intenzione di voto. Ha palesato la propria stima nella persona votata. Ebbene con questa premessa, in queste condizioni, Stefano Bonaccini, candidato come capolista del Partito Democratico nella circoscrizione Nord-Est, ha riportato un enorme successo elettorale con ben 390.000 preferenze. Quasi mezzo milione di persone che sono andate a votare ed hanno deciso di scrivere il nome del Governatore dell’Emilia sulla scheda elettorale.
Un succeso enorme che ha, ovviamente, garantito a Bonaccini l’elezione al Parlamento Europeo. E’ proprio in virtù di questa sua nuova elezione e del nuovo incarico che dovrà assumere a Bruxelles che, il Governatore, aveva annunciato le proprie dimissioni da Presidente della Regione Emilia-Romagna. Al suo secondo mandato, tra l’altro quasi in scadenza, con un terzo mandato che quasi nessuno, nemmeno nel suo partito, mandava giù, mister preferenza ha deciso di lasciare l’Emilia per raggiungere l’Europa.
Dopo il suo discorso in aula, durato circa 30 minuti, a questo punto potremmo definirlo come il suo ultimo discorso nel Consiglio Regionale, il Governatore ha dettato anche i tempi delle sue dimissioni. L’insediamento al Parlamento europeo avverrà, per tutti, il 16 luglio. Prima, però, c’è da presidiare al G7 di Bologna su scienza e teconologia atteso in città dal 9 all’11 luglio. Sarà proprio alla fine dell’evento che il Governatore darà le sue dimissioni, verosimilmente il 12 luglio potrebbe essere la data certa in cui questo avverrà.
Nel suo discorso il Presidente ha rivendicato tutto il suo lavoro. Un lavoro durato ben dieci anni Bonaccini. Bonaccini è stato il Presidente della ricostruzione post sisma, della pandemia e dell’alluvione, tutte sciagure affrontate a testa alta dall’Emilia e dagli emiliani e superate grazie anche al grande lavoro del Presidente che, evidentemente, gli stessi elettori gli hanno riconosciuto.
“Sono stati dieci anni che vedono questa Regione più forte di prima” ha rivendicato il Governatore emiliano per poi lasciarsi prendere dall’emozione. Il dsicorso è continuato dichiarando: “Cara Emilia-Romagna, servirti è stato un privilegio e un onore”. Il suo discorso è continuato, poi, come un lascito, una sorta di testamento da lasciare al suo successore, Bonaccini, infatti, ha continuato a ribadire la propria contrarietà all’Autonomia Differenziata. Una legge che, per lui, è un bluff che dividerà l’Italia rendendola più debole ed ingiusta.
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