Emilia Romagna e turismo, il progetto ambizioso: “Nei prossimi cinque anni”

L’Emilia Romagna punta in alto e lo fa anche in grande: diventare la prima regione d’Italia dal punto di vista turistico. Riuscirà nella sua impresa?

È un obiettivo che si è promessa per l’anno 2030, anche se saranno necessari diversi ed importanti cambiamenti, non solo dal punto di vista organizzativo, quanto anche dal punto di vista strutturale. Ecco cosa aspetta.

Emilia Romagna e turismo, il progetto ambizioso: "Nei prossimi cinque anni"
Spiagge dell’Emilia Romagna

A porsi questo obiettivo è l’assessore regionale al Turismo. Vediamo insieme quali sono i suoi principali obiettivi e non solo.

Emilia Romagna: si guarda al turismo

Un obiettivo che la Regione Emilia Romagna vuole raggiungere ad ogni costo, anche per arrivare a quel primato che, da anni, desidera per il proprio territorio e per le proprie coste: quello di diventare la prima regione, anche per attrazioni turistiche, d’Italia. A porsi questo intento è proprio l’assessore regionale al turismo, Corsini.

Un’attenzione particolare al mondo del turismo che, stando anche al bilancio dello scorso anno 2023, che ha visto la presenza in Romagna di più di 62 milioni di persone, è più che legittima come anche l’obiettivo che ci si è prefissati di raggiungere. Regione turistica leader in Italia: questo è ciò che l’Emilia Romagna vuole diventare ed ha come anno di raggiungimento di tale obiettivo proprio il 2030.

Nei prossimi cinque anni puntiamo ad arrivare a 65 milioni di presenze, il 35% dall’estero. Già oggi gli stranieri sono il 50% nelle città d’arte, il punto è che sono solo il 25% sulla costa, perché c’è il problema degli aeroporti” – spiega l’assessore in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Sole 24Ore”.

Emilia Romagna e turismo, il progetto ambizioso: "Nei prossimi cinque anni"
L’Emilia Romagna a tavola

Un obiettivo da raggiungere nel 2030

Un problema che va risolto nel giro di breve tempo anche per ammodernare e portare la regione stessa al passo con le altre dal punto di vista, in primis, proprio dei trasporti: “Se non potenziamo le rotte aeree diventa complicato aumentare la quota di stranieri, per questo stiamo sostenendo lo scalo di Rimini e chiediamo a Forlì di concentrarsi sull’incoming e non solo sull’outgoing” – continua.

Non solo turismo estivo e da spiaggia ma anche quello relativo alle città d’arte presenti nel territorio emiliano. Sempre nel 2023, il turismo nelle città ha portato un incremento di 10 punti percentuali in termini di arrivi e presenze, contro un +2,9% in Riviera, penalizzata dagli effetti dell’alluvione.

Nel solo primo trimestre di questo anno però, ed in prospettiva anche dell’avvio della stagione estiva, si è già registrato un +25% di presenze, ottimo dato da dover tenere in considerazione per guardare al futuro.

Un obiettivo raggiungibile per la regione, anche e non solo per volere della sua amministrazione.

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