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Whatsapp, arriva la truffa del “gruppo fortunato”: come funziona, occhi aperti

Sembra essere qualcosa senza fine, come se in realtà chi le pensa e le organizza ne avesse sempre una pronta nel cassetto.

Stiamo parlando di una nuova truffa che sta correndo su Whatsapp, una delle più importanti quanto usate applicazioni di messaggistica. C’è qualcosa al quale fare davvero attenzione se non si vuole cadere vittima di questo tranello.

Quello che viene chiamato come “Gruppo Fortunato di Instagram” in realtà tale non è. Per questo motivo è necessario spiegare di cosa si tratta.

La nuova truffa di Whatsapp

“Ne sanno una in più del diavolo”, dice un antico detto. Ed in effetti è davvero così. Stiamo parlando di coloro che progettano ed architettano le diverse truffe su Whatsapp per far si che, anche i più esperti possano cascarci. Molti sono quelli che cadono vittima ma, altrettanti, sono coloro che segnalano e denunciano alle autorità competenti ciò che accade su questa piattaforma.

Una delle ultime truffe che sta correndo è quella del cosiddetto “Gruppo fortunato” e, anche in questo cado, il tutto ha inizio con un semplice messaggio. La vittima viene quasi attratta dalla possibilità e dalla prospettiva di guadagnare da pochi euro a migliaia di euro ed inizia a fornire informazioni. Ma andiamo con ordine.

Questa truffa unisce insieme due social molto in voga, Instagram e Whatsapp. La truffa, come dicevamo, parte dalla possibilità di un guadagno facile. Il messaggio che arriva sul proprio Whatsapp circuisce la vittima predestinata con la prospettiva di guadagnare pochi euro per fare dei compiti banali come, ad esempio, guardare dei video, seguire degli account su Instagram o anche inviare degli screenshot.

Quel “gruppo fortunato”

E fin qui apparentemente tutto normale se non accadesse che, una volta capito che la vittima ci è cascata, il truffatore porta tutto su di un altro social ancora, Telegram, invitando la vittima a iscriversi a dei gruppi specifici. Qui, vengono organizzati dei dialoghi falsi e manipolati, in modo che si faccia credere alle vittime che ciò che stanno facendo farà guadagnare loro davvero dei soldi. Nel frattempo, anche un piccolo pagamento di 5€ può indurre la vittima a dare e fornire i dati e le informazioni che servono ai truffatori, in modo da averla in pugno.

Da lì la truffa è creata, perché non solo non si guadagna nulla ma si è fornito dei dati, a volte anche personali, a persone sconosciute e senza scrupoli. La Polizia Postale ha già segnalato questa situazione ed invita, ancora una volta, a non fornire mai dati personali tramite messaggi Whatsapp e, se si riceve un messaggio del genere, l’invito è sempre quello di segnalarlo alle autorità competenti.

Rosalia Gigliano

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