Pensione, quando l’INPS chiede indietro le somme

Ci sono 4 casi in cui la pensione deve essere restituita all’INPS, tutta insieme o con piccole trattenute.

Poco o tanto denaro da restituire, a seconda dei casi, dopo averlo ricevuto insieme all’accredito della pensione. L’ipotesi fa un po’ paura ma non è raro che l’INPS effettui dei ricalcoli di pensione che fanno emergere dei debiti inaspettati da parte dei pensionati, importi percepiti in un periodo più o meno breve e non spettanti.

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Attenzione in questi casi devi ridare i soldi all’Inps – (Foto Ansa) – emiliaromagna.cityrumors.it

L’INPS effettuati i controlli del caso decide pertanto di comunicare al pensionato le somme non spettanti, spiegando il motivo. E parte inevitabilmente la richiesta di restituzione.

Soldi da dare all’INPS, perché accade

Il caso, dicevamo, per quando sgradevole non è affatto raro. La prima causa di queste richieste è che esistono pensionamenti con chiari limiti sulla possibilità di lavorare dopo la pensione da parte di chi riceve l’assegno mensili dell’INPS. Qui non si sfugge: è severamente vietato arrotondare l’importo della pensione con altri redditi da attività lavorative, siano esse di natura subordinata o anche solo autonoma.

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In questi casi sei costretto a restituire i soli – emiliaromagna.cityrumors.it

Due misure specifiche prevedono il divieto di cumulare redditi da lavoro con redditi da pensione: l’Ape sociale e quota 103 che consentono solo piccole attività di lavoro autonomo, di natura saltuaria e senza superare i 5.000 euro di reddito per ogni anno solare. Era un vincolo, questo, presente anche le vecchie quota 100 e quota 102. In definitiva è andato in pensione con una di queste 4 misure non può tornare a lavorare continuativamente.

Il limite persiste anche nel caso di assunzioni di pochi giorni e con retribuzione ai minimi termini: l’INPS chiede la restituzione degli importi ricevuti nello stesso anno solare. E, come non bastasse, c’è anche il rischio di sospensione della pensione.

Un altro caso di restituzione

Il secondo caso in cui l’INPS immancabilmente richiede la restituzione è quello delle prestazioni nella pensione collegate a situazioni reddituali e familiari del pensionato. Maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, quattordicesima e assegni familiari possono essere percepite con la pensione, ma sono soggetti a conferme, verifiche e adempimenti annuali, producendo le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate, in modo tale che l’INPS può verificare se i limiti di reddito sono stati superati o meno.

Se il pensionato non è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi è comunque obbligatorio presentare all’INPS il modello RED a febbraio di ogni anno.

L’INPS nella comunicazione di indebito provvede ad indicare la modalità delle somme indebitamente percepite. L’indebito può essere richiesto con un’unica soluzione di versamento, tramite il codice PagoPa. Diversamente può recuperare tutto ma un po’ alla volta, con piccole trattenute sulla pensione. L’interessato può sempre chiedere all’INPS in più mesi per una maggiore sostenibilità del pagamento.

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