Un piano spettacolare e folle, quello dell’incursione ucraina in territorio russo, secondo gli esperti consultati da Fanpage
Un’operazione che comporta rischi enormi. E con obiettivi poco chiari se non ambigui. L’intenzione apparente è distrarre forze russe settori critici del fronte ucraino.
Ma anche di sviare l’attenzione internazionale dalla lenta ma costante avanzata russa nel Donbass e dalla difficoltà della situazione politica a Kiev.
Troppo rischi e poca logica
“L’attacco ucraino nella oblast di Kursk costringe le forze armate russe a richiamarvi parte del gruppo operativo strategico che opera a Kharkiv”, dice a Fanpage l’analista militare Dmitry Kuznets.
Secondo il Capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov gli ucraini sono stati fermati e sconfitti. Non si tratta di un’incursione limitata di 300 uomini e una decina di carri armati. Sono coinvolti migliaia di militari ucraini. A combattere nella regione russa sono reparti regolari dell’esercito di Zelensky, apertamente. Non si conosce l’entità delle forze russe accorse in difesa della regione. Si parla di 48mila uomini, oltre 350 carri armati, più di ottocento veicoli da combattimento, quasi mille sistemi di artiglieria. Una forza enorme.
Distoglierne una parte da Kharkiv potrebbe consentire agli ucraini di contrattaccare in quell’area. Ma non è avvenuto. “Mosca può affrontare la situazione senza movimenti di truppe drastici”, nota Pasi Paroinen, ufficiale della riserva dell’esercito finlandese. L’esperto considera “estremamente rischiosa” la mossa di Zelensky. Nel Donbass le linee ucraine stanno cedendo e l’esercito russo potrebbe conquistare Toretsk e Pokrovsk. La situazione è terribile”.
“C’è da chiedersi perché le forze impiegate per questo attacco non siano state utilizzate per rafforzare le difese lì”, sottolinea Paroinen, non disponendo gli ucraini della forza per poter difendere a lungo i territori conquistati. Così viene messa a repentaglio la vita dei militari ucraini e anche la difesa del Donbass. Le riserve di uomini e mezzi della Russia restano notevoli e intatte. “Zelensky vuole dimostrare che è ancora possibile attaccare”, sostiene Kuznets. “per tirar su il morale delle forze armate ucraine. E quello del Paese”.
Una logica solo politica, non militare
“L’attacco oltreconfine è stato lanciato per distogliere l’attenzione dal fatto che l’esercito ucraino sta perdendo”, commenta Glen Grant, ex colonnello britannico e già consigliere militare del governo ucraino. Grant non riesce a individuare alcun obiettivo strategico nell’attacco in Russia: “Gli ucraini non hanno alcuna possibilità di crearsi un corridoio logistico in territorio russo. Se la mossa fosse strategica, dovremmo vedere un’azione ucraina altrove. Sul fronte di Karkhiv, per esempio. Ma non sta avvenendo” nota l’ex colonnello dell’esercito di Sua Maestà. La politica ucraina vuole distrarre dalle cattive notizie, dice Glenn Grant, e di cattive notizie da nascondere Kyiv ne ha parecchie. “Le truppe ucraine cedono terreno. A combattere è gente tra 40 e 50 anni, non ne possono più. Ora vuol dare al Paese una buona notizia perché il governo sta diventando sempre meno popolare. Soprattutto per come è gestito l’esercito e per come sta andando la guerra”, conclude il colonnello Grant.