Basta lavoro, orari, impegni fissi. Ad un certo punto non si vede l’ora di andarsene. Ecco come puoi fare per accorciare i tempi
In Italia l’età pensionabile è di 67è una meta quasi impossibile. Ma alla fine arriva e non sempre approssimarsi al traguardo è un piacere. Concorrono sempre più variabili che si complicano con l’avanzare dell’età Per cui arriva il bisogno di dire basta e mettere un punto.
Ma non è sempre facile in anni dove lo Stato sociale sembra non poter garantire una copertura al nostro futuro: il percorso può risultare più accidentato del previsto. L’età porta stanchezza e patologie. Riuscire a lasciare prima il lavoro rappresenta un’opportunità importante anche per la propria salute e per quella di coloro che ci sono accanto. Non è raro che possano esserci in casa o in famiglia persone da accudire: il coniuge o un altro familiare. C’è inoltre la varabile dei nipoti, da accudire, aiutando i propri figli a far fronte anche a questo impegno. Un nonno ancora in forze può essere una risorsa senza pari.
Conviene trovare scorciatoie quando possibile. C’è un metodo, poco noto ma lecito, che può far guadagnare tempo e accedere alla pensione ben un anno prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.
Nel sistema italiano la regola base è 67 anni di età e 20 anni di contributi. Oltre a questo è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari o superiore all’importo dell’assegno sociale. Questo è il riferimento per tutti, ma ci sono variabili importanti, e sono queste le opportunità da cogliere e mettere a frutto: se ci si riesce, a pensarci bene, è come vincere una vacanza di un anno.
Per riuscire ad ottenere la pensione a 66 anni invece dei canonici 67 è possibile avvalersi della totalizzazione dei contributi per raggiungere la contribuzione minima dei 20 anni. Le persone che hanno patito carriere lavorative discontinue possono riunire tutti i contributi versati in diverse gestioni. La totalizzazione è gratuita e ha il vantaggio di interessare tutte le casse, comprese quelle dei liberi professionisti.
Un’opportunità importante è pervista anche per le donne con figli. Una lavoratrice può beneficiare di uno sconto di 4 mesi per ogni figlio e si può arrivare alla soglia massima di 12 mesi per le donne con tre o più figli per chiudere felicemente la prativa pensione a 66 anni.
La soglia dei 20 anni di contributi rimane e devono essere stati tutti versati a partire dal 1996, anno del via libera alla riforma Dini. Persiste anche l’altra regola: per poter accedere alla pensione a 66 è necessaria una soglia minima d’importo: bisogna, cioè, aver maturato una pensione uguale o superiore all’importo dell’assegno sociale che, per il 2024, corrisponde a 534,41 euro al mese.
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