Ci sono chiari segnali nel nostro sangue per prevenire malattie devastanti trent’anni prima. Un ricerca segna un traguardo importantissimo.
Basta un esame del sangue per prevedere prevedere trent’anni prima gravi malattie cardiovascolari nelle donne, come infarto e ictus.
Un test per capire tutto
Una ricerca durata trent’anni, e con un raro livello di precisione ha portato a conclusioni di alta accuratezza scientifica che possono rappresentare una svolta nelle prevenzione di patologie particolarmente gravi. E’ stato notato che i livelli di tre specifici elementi – identificati in due grassi e un marcatore dell’infiammazione – preannunciano con ampio anticipo e precisione il rischio. Le alterazioni sono già visibili trenta anni prima della patologia, con ampio margine per porvi rimedio.
Lo studio è stato condotto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi del Brigham and Women’s Hospital. I ricercatori hanno considerato in particolare fattori associati al rischio cardiovascolare: la proteina C; presenza di LDL- C il cosiddetto colesterolo cattivo e lipoproteine. Per riscontrare le alte concentrazioni di questi due grassi e della proteina C basta un semplice esame del sangue.
Un test molto accurato
Gli studi hanno portato ad esaminare 30.000 donne mediamente di di 54,7 anni. Durante il periodo di osservazione si è constatato che donne con livelli più elevati di proteina C avevano un rischio del 70 percento superiore di eventi cardiovascolari gravi rispetto a quelle con livelli bassi; le pazienti in cui erano riscontrati livelli elevati di LDL- C avevano un rischio superiore del 36 percento; mentre quelle con livelli alti di lipoproteine presentavano un rischio del 33 percento.
Cosa hanno evidenziato le ricerche
Le donne con livelli alti di tutti e tre gli elementi mostravano un rischio di 2,6 volte superiore di avere un evento cardiovascolare grave se confrontate alle altre. Tale associazione era particolarmente forte con l’ictus, dato che le probabilità di essere colpite dal “colpo apoplettico” salivano a 3,7 volte nelle donne che presentavano i tre i valori elevati. “Questi dati dovrebbero essere un campanello d’allarme per le donne. Aspettare che le donne abbiano 60 o 70 anni per iniziare la prevenzione di infarti e ictus è una ricetta per il fallimento” è stato il commento dell’epidemiologa Julie Buring che ha contribuito allo studio.
La raccomandazione è di iniziare a controllare la presenza di fattori di rischio prima possibile e prendere tutte le misure del caso. Oltre ad una buona attività fisica è necessario seguire una dieta sana e smettere di bere e fumare.