Cartelle esattoriali, la riforma della riscossione rimescola le carte e cambia le regole. Cosa cambia davvero per il futuro.
Debiti per bollo auto, canone Rai, multe stradali, tasse e imposte. Mancati pagamenti e arrivano le cartelle esattoriali, inevitabilmente, prima o poi.
Ecco che inizia il rapporto sofferto con l’ Agenzia delle Entrate Riscossione. Tutto questo potrebbe finire presto. Grazie alla riforma della riscossione.
Il sistema per recuperare i debiti affidato alle cartelle esattoriali è destinato a cambiare per sempre. La recente riforma della riscossione limita l’utilizzo delle cartelle per pochi e determinati pagamenti, eliminandole per la maggior parte dei tributi. La cartella esattoriale, ricordiamolo, è un titolo di esecuzione forzata che permette all’Agenzia delle Entrate Riscossione di ricorrere a misure impositive, come i fermi amministrativi e i pignoramenti.
Il titolo esecutivo permette a un creditore di forzare il pagamento da parte del debitore, fino a pignorare i beni, siano essi immobili o mobili, come conti correnti, pensioni o stipendi. Quando il creditore è un privato, la possibilità di pignoramento parte da titoli esecutivi: assegno, cambiale o sentenza. Tuttavia, se il creditore è la Pubblica Amministrazione, queste procedure sono collegate all’emissione della cartella esattoriale. La riforma della riscossione riduce l’importanza della cartella esattoriale.
D’ora in poi gli atti di enti come l’Agenzia delle Entrate o l’INPS potranno avere immediatamente valore esecutivo. Questo significa che potrebbe essere sufficiente un semplice avviso di accertamento da parte del Fisco italiano per avviare il pignoramento. Un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate diventa così esecutivo senza che debba necessariamente passare attraverso l’iscrizione a ruolo e l’emissione della cartella esattoriale. In altre parole si salta un passaggio nella procedura di recupero.
Ora il concessionario alla riscossione dovrà solo comunicare al contribuente indebitato che l’ente pubblico ha ceduto l’incasso all’agente della riscossione, segnalando la presa in carico. Dunque la notizia è questa: con la riforma della riscossione, la stragrande maggioranza dei debiti di un contribuente diventerà immediatamente esecutiva, e questo avverrà con la semplice notifica di accertamento. Pertanto, non sarà più necessaria la cartella esattoriale per avviare le procedure di esecuzione forzata.
Ma il debitore non sarà immediatamente pignorato. Dunque non accade nulla di davvero irreparabile, in quanto le procedure previste dalla riforma richiedono comunque una comunicazione obbligatoria di presa in carico da parte del concessionario alla riscossione. Inoltre, al contribuente verrà sempre data la possibilità, una volta ricevuta questa comunicazione, di avviare tutte le procedure di ricorso previste dalla Legge.
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