Un uomo si è presentato davanti a casa di un’altra persona per chiedere indietro i soldi che gli aveva prestato ed è successo di tutto
Un momento di ordinaria follia. Di quelli che non si possono capire e soprattutto perdonare, a maggior ragione se da una ragione si passa direttamente al torto.
E’ tutta una questione di soldi. Si pensava ci fosse di mezzo un usuraio, ma non sembra essere questa la motivazione. E’ sempre una storia di soldi, ma tra due amici, solo che uno non avrebbe avuto più pazienza verso l’altro, ma è anche vero che in questa circostanza ha esagerato un po’ troppo.
Già perché un uomo avrebbe prestato una elevata somma di denaro, ben 16mila euro un paio di anni fa e ora avrebbe avuto il desiderio di riavere indietro i soldi. Pare che tra i due ci fosse già stato un contatto più volte, solo che il creditore non sopportava più l’idea di essere preso in giro. E così ha deciso di andare sotto casa della persona a cui aveva prestato i soldi.
In più di una circostanza aveva chiesto la restituzione del denaro o almeno una parte, ma niente da fare, così, una volta arrivato sotto l’abitazione della persona, ha rivendicato la restituzione dei soldi, ma alla richiesta di ulteriore tempo, due o tre giorni, il creditore ha aggredito l’altro con calci e pugni al volto, minacciandolo anche con un coltello e prima di lasciarlo per terra insaguinato, gli ha prelevato il cellullare personale e le chiavi del suo furgone.
Pestato a sangue davanti al figlio
Tutto questo per un debito mai onorato. La vicenda in questione sarebbe avvenuta alle ore 22:30 del 30 luglio scorso, quando un 47enne, una volta uscito di casa, si è trovato davanti l’uomo che con fare aggressivo e minaccioso gli ha chiesto i soldi indietro.
Durante l’intera aggressione, il figlio della vittima ha assistito a tutta la scena facendo anche un tentativo d’intervenire ma senza avere un esito positivo. A quel punto ha chiamato le forze dell’ordine che si sono precipitate sul posto ma l’aggressore era già andato via con le chiavi del furgone della persona. Sul luogo del litigio oltre ai Carabinieri e arrivata anche un’ambulanza che ha caricato l’uomo e l’ha portato all’ospedale di Guastalla, dove le ferite sono state giudicate guaribili in sette giorni.
Appena dimesso dall’ospedale, l giorno seguente, la vittima è andata alla stazione dei Carabinieri di Novellara per fare la denuncia. Sono scattate immediatamente le indagini che hanno permesso ai carabinieri di rintracciare subito l’aggressore, al quale è stato chiesto di ridare le chiavi del furgone, lui ha ammesso tutto, tranne la violenza, ma a testimoniare c’era il figlio.